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Giovanni Paolo II a 'Porta a Porta'
Parte Iª
di  Claudia Marus

Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature, corsivi
e quanto scritto nello spazio giallo sono generalmente della Redazion
e

       Il 7 gennaio c.a.  “Porta a Porta”  trasmissione condotta dell’ineffabile Bruno Vespa.
Il tema: “LA BEATIFICAZIONE DI GIOVANNI PAOLO II”.

 

 

       Gli invitati  : Cardinal Carlo Caffarra,  Arcivescovo metropolita di Bologna, Gian Franco Svidercoschi, scrittore, vaticanista,  ex direttore dell’Osservatore Romano, Vittorio Messori, giornalista, scrittore, vaticanista, Alessandra Borghese, la grande convertita del XX° secolo, giornalista, scrittrice specializzata sulla propria conversione religiosa,  accompagnatrice di Papi.

 

 

       Bisogna ammettere che è molto difficile assistere a una riunione condominiale così all’unisono e un amministratore compiaciuto che parte con l’incipit : “ Sulla indiscutibile santità di Giovanni Paolo II° siamo tutti d’accordo, vero?”. La risposta corale : “ Non c è alcun dubbio”.
Vedremo.

 

 

       Cito qui alcune >perle< degli intervistati: Cardinal Caffarra, nominato Arcivescovo di Ferrara e Comacchio nel 1995 da G. Paolo II°,  in seguito Cardinale da Benedetto XVI° nel 2005 , fautore della “ermeneutica della continuità” ( ? )[ in parole semplici, va bene la Messa tradizionale di S.Pio V° comunque non ci si deve opporre al “sacro (?) Concilio Vat.II° con la sua dottrina e le sue discipline,  secondo Ratzinger] amico di Comunione e Liberazione,  difende la tesi di “Fede e Ragione” vede bene il liberalismo unito al cristianesimo alla Marcello Pera, insomma il diavolo e l’acqua santa.

 

 

       Parla delle guarigioni a opera di Wojtyla, (citando la Suora francese Simone Pierre guarita dal Parkinson, che appare su un video per raccontare la sua storia), della vita vissuta  dal Papa poveramente (sic),  dice che San Francesco di Assisi (ahinoi) non viveva più poveramente di Wojtyla , racconta cha a Castel Gandolfo [il palazzo papale notoriamente sta in posizione sopraelevata sul lago di Albano e gode di fresche brezze] rinunciava all’aria condizionata perché i romani poveri non l’avevano. Impressionato dal Papa che era spesso assorto, un giorno gli chiese di insegnarli a pregare così. “La risposta di Wojtyla fu: “ E chi le dice che sto pregando?”
       Sostiene che la vera forza di G.Paolo II, quando è crollato il muro, era di aver detto la verità sull’uomo ed è quello che ha distrutto il comunismo (sic).! Si esprime sul rischio del relativismo, [che nasce da cosa Eminenza? n.d.r.] sostiene che l’Islam ha una proposta, mentre l’occidente non ha nulla!  e che il vernacolare ha contribuito alla tiepidezza dei fedeli [voluto però dal “sacro” Vaticano II°, ricorda Eminenza, assieme alle chitarrate in chiesa che Lei condanna n.d.r.].

 

 

       Ora tocca a Vittorio Messori che con la sua nota  condiscendenza quando scende dal suo olimpo  rivolgendosi  ai comuni mortali, con l’aria di “ io lo conoscevo bene”, parla subito di santità evidente. “Anche quando pranzava edificava”, che sottintende un legame di amicizia con il Papa, racconta dell’appartamentino in stile polacco che Wojtyla si era fatto approntare a Castal Gandolfo, dove “viveva in povertà”. Rotea gli occhi, manca solo l’aureola.

 

 

       Si dichiara comunque angosciato dalla velocità della santificazione da parte della Chiesa, che dovrebbe avvenire nell’autunno del 2010.

 

 

       Dott. Messori, cosa fa , prende in giro se stesso o noi? Lei risulta essere un vaticanista di fama internazionale, e non sa nulla, proprio nulla? Non sa per esempio che Ratzinger si è piegato agli ordini dei “cari fratelli maggiori”  inorriditi dalla decisione, di beatificare finalmente Pio XII° che aspetta da 50 anni, NON DA CINQUE ? e potrà aspettare sine die, secondo il diktat che prima vanno visti i documenti dell’Archivio Segreto Vaticano, una condizione CHE NON COMPETE LORO IN ASSOLUTO ! Non sa chi sono i VERI mentori dei papi conciliari?
Si vede che i venti che spirano sull’olimpo l’hanno distratta.  Scenda o coltivi il silenzio, ne va della sua reputazione, alla quale tanto tiene.

 

 

       Ora tocca ad Alessandra Borghese, discendente della famosa casata principesca che ha dato un Papa e vari Cardinali alla Chiesa. Dalla sua biografia si evince che è nata  nel 1963, ha frequentato il collegio del Sacro Cuore a Trinità dei Monti, e una  diecina i anni fa  si è convertita, ovvero ha trovato la fede.
Ci si domanda cosa le hanno insegnato le suore del Sacro Cuore.

 

 

        La conversione è avvenuta, secondo la biografia , tramite una sua cara amica tedesca, la principessa Gloria Thurn und Taxis, nota per il suo anticonformismo, anche lei convertita (però si era sposata con il principe per la verità molto discusso, in chiesa) e anche lei ha come guida spirituale un noto prelato tedesco, che ha portato con sé in un intervista televisiva. C’è da notare che da un po’ di tempo fa “tendenza” tra certi personaggi convertirsi al cattolicesimo. Vedi Obama  o Blair. Il primo non ha remore per quanto riguarda la continuazione della  tradizione americana guerrafondaia per diffondere una democrazia omicida , e il secondo  non ne ha avuto quando ha partecipato con la sua cattolicissima moglie a un rito magico in Messico due anni fa. E fosse solo quello.

 

 

       Alessandra Borghese grazie alla sua capacità manageriale e le frequentazioni con Wojtyla e Ratzinger, più vari Cardinali, che hanno sponsorizzato indirettamente i primi, direttamente i secondi [vedere la photo galery su Google] i suoi libri sulla sua conversione, è divenuta l’icona  convertita doc. Ha persino un numero verde per chi si vuole consigliare. Una volta si andava dai sacerdoti, ora il vento conciliare ha cambiato tante cose, troppe, e non per il meglio.
       Viene presentata da Vespa come la grande convertita e le viene chiesto un giudizio su Wojtyla.
       Lei dichiara “che è divenuta donna e convertita con G.Paolo II., che le ha cambiato la vita”.
       Quindi è santo.

 

 

       Gian Franco Svidercoschi,  italiano di origini polacche, vaticanista, scrittore, il suo libro più famoso Lettera a un amico ebreo è  stato tradotto in venti lingue, ha collaborato con Wojtyla
alla stesura di Dono e Mistero in seguito con Stanislao Dziwisz, segretario particolare di G.Paolo II°, a Una vita con Karol. Sostiene che non bisogna avere paura della modernità, (ovviamente nella Chiesa). [ Noi  credenti  e fedeli alla Chiesa di Cristo, invece ne abbiamo le tasche piene n.d.r.]
Il suo commento ovviamente è in tono con il tema della indiscutibile  santità  dell’eletto, e ne ricorda la grande capacità di comunicare con le genti. Questo nessuno lo negherà mai, ma fa divenire santi?

 

 

       Tanto per essere anche un po’ democratici, a sorpresa, dal pubblico viene  intervistato un certo Gianni Vecchio, barbiere occasionale di Wojtyla, quando non era ancora Papa. Racconta che soffriva di ernia discale, e che prima di passare sotto i ferri, aveva pregato l’ormai defunto G.Paolo II°, ed è subito guarito, quindi niente intervento. E’ strano che, al contrario di ciò che avviene a Lourdes dopo una inspiegabile guarigione, non siano state fate accurate indagini dai medici, che in genere durano anni, e non sia stata divulgata ufficialmente questa portentosa guarigione.

 

 

       Su un maxischermo appare Alain Elkann, di religione ebraica, figlio di Jean Paul Elkann, che fu presidente della comunità ebraica di Parigi. In prime nozze ha sposato Margherita Agnelli da cui ha avuto tre figli, due dei quali ormai famosi, anche se per ragioni diverse, John e Lapo. E’ scrittore e saggista. Parla con gratitudine di Wojtyla [di ascendenze ebraiche n.d.r] per essere stato il primo Papa ad aver messo i piedi in una sinagoga, e in generale per la grande amicizia dimostrata agli ebrei. [In effetti era anche molto amico dei B’nai B’rith , della loggia massonica ebraica per eccellenza n.d.r.]
Conclude osservando che persone di TUTTE le religioni sentirono un vuoto quando Wojtyla morì. [Dopo 25 anni di indefesso cammino ecumenico e sincretismo religioso…n.d.r.]
La beatificazione  di Wojtyla sarebbe una grossa vittoria per l’ebraismo-massonico, che lavora senza tregua  per la definitiva distruzione della Chiesa Cattolica, per questo dimentichiamoci pure di Pacelli.

 

 

       A questo punto Vespa con aria sorniona, butta lì la questione dell’amicizia di Wojtyla con la  dottoressa polacca  Wanda Poltawska, chiamata “Dusia cioè Sorella” da lui, e accenna alle famose lettere che i due si sono scambiati per più di cinquanta anni  [tanto strombazzate dalla stampa nel maggio e giugno 2009, causa di notevole irritazione in Vaticano n.d.r]. Parla di questo legame profondo, tanto che G.Paolo II°,  volendo averla vicino, la presentò come sua sorella e la propose come membro per la Pontificia Accademia per la Famiglia, sollevando non pochi malumori nella Curia.

 

 

       Messori minimizza con aria infastidita definendole chiacchiere mosse da invidia, da parte di persone che normalmente circondano quelle famose. [ A detta della Poltawska intervistata in proposito, queste “chiacchiere” sono contenute in vari bauli, alcune lettere sono state da lei pubblicate in un libro, altre su dei giornali polacchi, il che ha scatenato le ire di Stanislao Dziwisz, Cardinale di Cracovia, n.d.r.].

 

 

       Caffarra  ricorda esempi grandiosi di amicizia profonda  tra “grandi santi” come S. Francesco e S.Chiara,  S. Teresa d’Avila e S. Giovanni della Croce, S. Francesco di Sales e Giovanna di Chantal, la “visintantina”.
       Sì, ma questi erano santi veri, e non passavano il tempo a “ragionare su come salvare l’amore umano tra uomo e donna”, secondo una dichiarazione della Poltawska,  una fissa del “carnale “ Wojtyla,  che tra le tante affermazioni sull’argomento, disse che la sessualità vissuta, nel Paradiso ritrovato, sarà un'altra beatitudine, [ ricorda il Corano? n.d.r.] e che “ la dualità coniugale” è l’immagine e rassomiglianza della Trinità divina. [ Un chiaro riferimento ai Sephirot  cabalistici-massonici n.d.r.]

 

 

       Chi scrive, in genere legge anche, almeno si spera. Consiglio a tutti gli intervistati di leggere il Testo dei Testi “ IL VANGELO”. Cito alcune frasi di Cristo.

       “ Sia il vostro parlare sì, sì, no, no. Tutto il resto viene dal maligno”.
       O sei con me, o sei contro di me. Non si possono servire due padroni”.
       “ La porta è stretta per entrare”.
A sentire le sopraccitate argomentazioni, pare che la porta stretta sia diventato un portone.

       “E’ IL CONCILIO CHE MI HA AIUTATO A FARE LA SINTESI DELLA MIA FEDE PERSONALE” Giovanni Paolo II° - Laffont 1982

       Purtroppo non solo quello.

 

 

Claudia Marus
21.01.2010

 

 

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